Non c'è stata una sola crisi, ma tante crisi diverse che si sono fatte sentire dentro la vita quotidiana delle famiglie. La soluzione è un mix di risposte sia globali che locali
TRENTO - "Di fronte alla crisi c'é stato meno protezionismo di quello che si poteva temere": lo ha detto Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa-SanPaolo, intervenendo venerdì 29 maggio a Trento per l'inaugurazione del Festival dell'Economia nella cornice rinascimentale del Castello del Buonconsiglio. "La politica è sempre stata locale, anzi, ci saremmo potuti aspettare una reazione protezionistica più forte di quella che c'é stata; e guardando al G-20 possimo dire che è risultato un tentativo abbastanza riuscito di governance a 20, dove non erano presenti i soliti grandi paesi, ma tutti quelli che oggi rappresentano la vera energia del mondo, che insieme hanno preso una serie di decisioni importanti" ha sottolineato Passera, aggiungendo che "le banche quasi dovunque nel mondo hanno reagito insieme in maniera piuttosto efficace".
"Cosa succederà da adesso in avanti? Non lo so. La globalizzazione tornerà indietro? Io non lo credo, probabilmente - ha proseguito Passera - dovremmo inventarci degli altri modi per essere "glocal", cioè sia globali che globali". Di fronte alla crisi "le società più forti sono quelle più competitive, ma anche quelle dalla condivisione sociale più forte" ha detto ancora l'amministratore delegato di Intesa-SanPaolo. "Oltre all'aspetto della competitività, c'è infatti anche l'aspetto comunitario, il dinamismo sociale". Soltanto con identità forti "si riuscirà a sopravvivere nel mondo globalizzato e a sviluppare fiducia che oggettivamente é quella cosa senza la quale non si arriva a ricreare crescita". Per Passera, l'Europa rimane il modello sociale e di mercato più robusto, quello dove tutti vorrebbero nascere, quello di cui dovremmo essere orgogliosi".
Fiat-Opel: un progetto di grande spessore
A margine della tavola rotonda di apertura del Festival dell'Economia, che vede Intesa-SanPaolo come partner, Corrado Passera ha risposto brevemente a una domanda dei giornalisti su Fiat-Opel: "E' un disegno generale di grandissimo spessore, destinato a mutare il mondo globale dell'automobile. Non c'è da stupirsi che ci siano delle resistenze. Con il piano di Marchionne - ha aggiunto - si creerebbe un operatore di grandissimo impatto nel mondo dell'automobile".